venerdì 13 aprile 2012

NON SONO CITTADINI DI SERIE B








Ce ne parla la Gazzetta del Mezzogiorno oggi in edicola:




ZONA 2^ PEEP: VERGOGNA CITTADINA
Regnano degrado e abbandono


Chiediamo che si provveda al più presto a sanare una situazione disagevole, ormai decennale, nella zona 2^ PEEP di Ceglie Messapica”. A parlare è un gruppo di residenti dell'area che si estende da via G. Chirico (alle spalle del supermercato Dok) fino ad abbracciare parte della zona popolare 167. I cittadini, infatti, lamentano da tempo uno stato di abbandono e chiedono maggiori attenzioni al Comune.

Nello specifico – dichiarano – vorremmo che si risanassero e bonificassero le aree di proprietà del Comune, con la realizzazione di giardini pubblici e il rivestimento delle varie pareti in cemento a similitudine di quanto già fatto per la restante zona 2 “Peep”. “Inoltre – sottolineano – è del tutto inesistente la segnaletica stradale orizzontale e verticale in un quartiere che è uno dei più popolosi”.

Ma i disagi riguardano anche la presenza di numerosi cantieri edili aperti ed abbandonati da anni. “Siamo costretti a vivere – dicono – a fianco a questi 'scheletri' di cemento e mattoni pericolosi per i nostri figli e il propagarsi di ratti e di polveri ed ancora più pericoloso di ciò – precisano – è il muraglione che si protrae per tutta via Chirico, sul quale è urgente un intervento urgente di messa in sicurezza a causa delle numerose cadute di pietre”. Inoltre, sollecitano anche la pulizia delle varie strade del circondario, così come previsto nelle altre aree comunali. Al riguardo, proprio nei giorni scorsi, alcuni dei residenti hanno incontrati il primo cittadino, Luigi Caroli, che, ascoltate le situazioni critiche esposte, si è reso disponibile a risolvere presenti i disagi nella zona.

Intanto i residenti si riuniranno domani pomeriggio, alle ore 16, presso la piazzetta sita in via Rocco Antelmy, retrostante il supermercato Dok, per una raccolta di firme al fine di presentare al Sindaco e al Consiglio comunale, una petizione per far capire che la città “non finisce prima di via Emilio Notte ma che esistono anche altre zone abitate da cittadini che hanno gli stessi diritti degli altri”.









9 commenti:

  1. ma vogliamo parlare di tutto quello spazio verde che si estende dalla rotonda fino ad arrivare ai semafori e continua costeggiando la via di francavilla? penso che anche contattando semplicemente la forestale metterebbe a disposizione un centinaio di alberelli da piantare! non credo che vorranno costruire anche in uno spazio simile!

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  2. ma vogliamo parlare delle altre zone'???

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  3. vi prego fate il bene della nostra città! MI RIVOLGO SIA AI POLITICI DI SINISTRA CHE DI DESTRA! MI RIVOLTO A TUTTI! RILANCIAMO LA NOSTRA CITTA' E DIAMO OPPORTUNITA' DI LAVORO AI NOSTRI RAGAZZI! L'OPPOSIZIONE DEVE ESSERE COSTRUTTIVA E NON DISTRUTTIVA!

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    1. ANCHE L'AMMINISTRAZIONE PERO' DOVREBBE ESSERE COSTRUTTIVA

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    2. E' giusto, la mano da sola non si lava, cosa aspettano? Opposizione! Date un segnale di positività.
      Amministrazione! Accogliete e promuovete anche l'Opposizione, vediamo con tutte le forze in campo cosa si riesce a fare, ok?

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  4. Mi sono sempre chiesto perché quel quartiere fu costruito così lontano dal centro. Molti abitanti della zona constatano oltre ai disagi segnalati dal post, anche i maggiori costi di quella localizzazione, ad esempio per la benzina, per una seconda macchina, e progettano di vendere il loro appartamento per comprarlo nel centro costruito fino al 1950.
    Una risposta alla domanda iniziale risiede nel proposito delle amministrazioni ante 1992 di valorizzare come edificabili i terreni intermedi. Il proposito emerge oggi quando si prospetta di risolvere l'isolamento di quel quartiere costruendo altri palazzi o centri commerciali. Chi avanza la proposta non comprende che arriva veramente tardi. Ormai di appartamenti invenduti ce ne sono tanti (e i centri commerciali sono all'inzio di una fase di crisi) e gli stessi costruttori dovrebbero capire che non se ne possono costruire altri: l'eccesso dell'offerta li rende invendibili a prezzi remunerativi. Tuttavia può succedere, e se ne intravvedono i segnali, che si pensi di svalutare l'esistente per valorizzare l'area da costruire. Sarebbe un rimedio peggiore del male per i cittadini cegliesi.

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    1. perfetto
      solo che il rimedio da te ipotizzato
      al momento... non è applicato
      ne credo lo sarà mai

      aspettiamo il PUG e speriamo in qualcosa di decente

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    2. se pure tu ti affidi ormai alla speranza di qualcosa di decente allora stiamo davvero alla frutta, stiamo toccando il fondo per ceglie

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  5. penso che i cittadini residenti nella zona in questione, specialmente quelli che si trovano nell'area verso via villa castelli, stanno chiedendo solo un pò di dignità e, dal momento che, se non ricordo male, l'area delle villette a schiere è nata intorno al 1999, hanno tutte le ragioni per essere stanchi. Hanno pagato, e pagano, le tasse come tutti i cittadini residenti in "città", ma Ceglie è anche la zona PEEP.... vorrei vedere chi, dopo 10 e più anni, sopporterebbe di vivere nell'immondizia, macerie e degrado.

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