BRINDISI – Non ci fu alcun abuso di ufficio nel comportamento del dirigente del settore Affari generali della Provincia di Brindisi, Donato Gianfreda, che il tribunale ha assolto dal reato contestato perché il fatto non sussiste. E’ assai probabile, ora, che Gianfreda sporga querela per calunnia contro colui che lo aveva denunciato, un altro dipendente dell’amministrazione provinciale brindisina, Walter Pepoli.
L’assoluzione di Gianfreda era stata richiesta anche dal pm Milto De Nozza, ma la parte civile aveva invece insistito per la condanna chiedendo un risarcimento di 300mila euro. Il processo è durato ben tre anni, e tra i numerosi testimoni sfilati davanti al presidente del collegio giudicante, Gabriele Perna, c’era anche l’ex presidente della Provincia, Michele Errico.
Il responsabile degli Affari generali “era accusato dal Pepoli di aver, quale proprio dirigente all’epoca dei fatti risalenti agli inizi del 2008, ritardato il suo inquadramento come funzionario della Provincia e quindi di non aver riconosciuto al medesimo alcune indennità retributive che invece venivano riconosciute in favore di altro dipendente”, spiega l’avvocato della difesa, Aldo Gianfreda.
“Nel corso del processo si è dimostrata l’assoluta falsità della tesi accusatoria portata avanti dal Pepoli e conseguentemente l’insussistenza del reato contestato”, dice l’avvocato, sottolineando il pieno accoglimento della tesi difensiva e dichiarando che Donato Gianfreda “già preannuncia denuncia per calunnia nei confronti del Pepoli”. (Fonte: BrindisiReport)
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