giovedì 19 gennaio 2012

“Divieto di accesso” al Comune di Ceglie


Un consigliere comunale dell'opposizione, Tommaso Argentiero, fa richiesta di accesso agli atti in riferimento ad una serie di determine comunali.


Come è noto, la legge alla base dell'ordinamento degli enti locali (il d. lgs 267/2000) stabilisce che: “I consiglieri comunali e provinciali hanno diritto di ottenere dagli uffici, rispettivamente, del comune e della provincia, nonche' dalle loro aziende ed enti dipendenti, tutte le notizie e le informazioni in loro possesso, utili all'espletamento del proprio mandato. Essi sono tenuti al segreto nei casi specificamente determinati dalla legge”.
Nel caso di cui parliamo oggi però la richiesta in questione viene ritenuta “inaccessibile” (termine giuridicamente improprio dal momento che l'eventuale inaccessibilità può riguardare gli atti, non la richiesta in sé) dal momento che rappresenterebbe “una richiesta onerosa che intralcia il corretto esercizio dell'attività amministrativa”.

Cliccando qui potete leggere tutto (c'è anche una lettera inviata da Argentiero al Presidente del Consiglio comunale al riguardo)


Viene citata, nella motivazione del diniego, una sentenza del Consiglio di Stato che ricorda come “sono inaccessibili le richieste generiche ed indeterminate che non consentono una esatta individuazione dell'oggetto e le richieste che prevaricano i limiti della proporzionalità e della ragionevolezza, compromettendo la corretta funzionalità dell'azione amministrativa”.
C'è da dire che il numero degli atti richiesti da Argentiero era effettivamente non piccolo. Ma riteniamo che il diniego dell'accesso non sia da questo punto di vista giustificabile. Intanto la richiesta non la si può considerare “generica e/o indeterminata” dal momento che erano indicati espressamente i numeri degli atti dei quali si richiedeva l'accesso.


Certamente mettere a disposizione subito tutti gli atti richiesti sarebbe stato oneroso ed effettivamente avrebbe potuto“intasare” l'attività degli uffici. Ma ciò non può causare automaticamente il “no” all'accesso che resta un diritto essenziale per lo svolgimento della funzione di controllo politico amministrativo da parte di un consigliere.
Infatti proprio il Consiglio di Stato, con sentenza n. 4855/2006 ha stabilito, tra le altre cose, che: “... in ogni caso, nei limiti del ragionevole e del più celermente possibile, qualora l’esaudimento della richiesta possa essere di una certa gravosità, potrebbe la stessa essere resa secondo i tempi necessari per non determinare interruzione alle altre attività comunali di tipo corrente”.
Quindi il rilascio delle copie degli atti sarebbe potuto essere opportunamente dilazionato nel tempo da parte del responsabile del procedimento al fine di contemperare tale adempimento straordinario con l’esigenza di assicurare l’adempimento dell’attività ordinaria.
Negare in toto l'accesso agli atti, sulla base di quella motivazione, non credo sia stata la scelta migliore.

E ad ogni modo, se – come in tutti i siti istituzionali di Comuni e Province che potete consultare online – fosse stata istituita un'apposita sezione del sito del Comune nel quale inserire tutti gli atti (delibere, determine, ecc.) liberamente consultabili non ci sarebbe stata tutta questa vicenda.
Non si capisce perchè, infatti, dopo un po' di tempo dalla pubblicazione sull'Albo Pretorio online, di tutti i provvedimenti amministrativi comunali non vi sia più traccia, restando in archivio solo l'oggetto (cioè il titolo) dei provvedimenti stessi.
Non solo per i consiglieri, ma anche per i semplici cittadini, è così impossibile la consultazione. Perchè?



12 commenti:

  1. ??????????

    ........anticostituzionale!!!!!

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  2. modus operandi tipico di questi pezzi "grossi"

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  3. Come sono lontani i tempi quando il Consigliere Ciraci chiese l'intervento del maresciallo dei carabinieri per avere SUBITO tutte le carte della scuola di gastronomia.
    Quanti vuoti di memoria.

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  4. certo.. però... che le richieste del Consigliere Argentiero....
    così come si evince dal commento....
    potrebbero essere da lui stesso dilazionate nel tempo....

    non è che si paga la nuova assunta... per fare le fotoccopie all' ex assessore....

    e dopo le polemiche sul tempo sprecato a vedere i BLOG....
    anche il consigliere, potrebbe... durante il tempo più che sufficiente di pubbicazione on-line....
    fare come fa DIOGENE.... con la sua lanterna
    scaricarsi i file dall'albo on-line

    che dematerializzazione sarebbe altrimenti

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  5. Sei così annebbiato dai fumi o dalla polvere sollevata dal vento che non ti rendi conto neanche di quello scrivi.
    Il problema è che proprio online non si trovano le determine... che dovrebbero restare online e non sparire (ma dove s'è vista mai una assurdità del genere?)
    SVEGLIAAAAAAAA!!!!!!!!!!!

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  6. Per il resto mi sa che ti è sfuggito il senso della questione relativa al diritto di accesso(di cui parla anche la gazzetta di questa mattina).

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  7. mi sa invece che tu non ti sia letto per bene quello che dice la Legge

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  8. Certo certo,
    sentiamo un po' l'interpretazione pidiellina della legge che secondo il nostro doroteo dovrebbe rendere "inaccessibile" la richiesta (che orrenda cacofonia che avete coniato)...
    Sapevamo che l'accessibilità riguardasse eventualmente gli atti, non le richieste stesse.....

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  9. Francè, se quello è un doroteo, tra ex democristiani dovreste capirvi...

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    1. Quando ho potuto votare la prima volta, la Democrazia Cristiana non c'era più.
      Quel partito era un arcipelago complesso con orientamenti spesso diversificati, pur avendo in comune l'ispirarsi ai principi della dottrina sociale della Chiesa (e spesso non dando, con alcuni esponenti, un'immagine di coerenza con essa).
      In questo momento storico di perdita di punti di riferimento politici chiari, credo che sia auspicabile un ritorno all'impegno da parte di molti di coloro che si riconoscono ne i principi e valori del cattolicesimo democratico.

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  10. Io invece credo che siano proprio i cattolici ad essere disorientati....

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  11. Per carità, il Consigliere ha ragione però, difficilmente la verità sta da una sola parte, infatti, il no assoluto non c'è, chiedono collaborazione per poter soddisfare le richieste.

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