sabato 1 gennaio 2011

Largo ai giovani?

L’altra sera il Presidente della Repubblica ha dedicato il tradizionale messaggio di fine anno ai giovani, alle nuove generazioni del nostro paese. E ha toccato in particolar modo il problema del gran numero di giovani che non riescono a trovare un'occupazione.

Questo è stato il punto centrale del discorso:

Gli ultimi dati ci dicono che le persone in cerca di occupazione sono tornate a superare i due milioni, di cui quasi uno nel Mezzogiorno ; e che il tasso di disoccupazione nella fascia di età tra i 15 anni e i 24 ha raggiunto il 24,7 per cento nel paese, il 35,2 nel Mezzogiorno e ancor più tra le giovani donne. Sono dati che debbono diventare l'assillo comune della Nazione. Se non apriamo a questi ragazzi nuove possibilità di occupazione e di vita dignitosa, nuove opportunità di affermazione sociale, la partita del futuro è persa non solo per loro, ma per tutti, per l'Italia : ed è in scacco la democrazia.

Parole importanti che vanno a merito del Capo dello Stato, il quale segnala quello che è ormai un dato sociale preoccupante e non più rinviabile. Le forze giovani e attive su cui ogni società dovrebbe puntare, attraverso il ricambio generazionale, per mantenersi in equilibrio economico e sociale escluse dal lavoro e quindi dalla possibilità di progettare un futuro lavorativo, personale, familiare dignitoso.


Per non parlare poi del problema del precariato, in particolar modo quello legato ai cosiddetti contratti di lavoro parasubordinato, che oggi caratterizza la gran parte delle persone occupate dai 20 ai 40 anni.

E cosa accadrà domani quando questi lavoratori andranno in pensione? Chi è andato in pensione fino al 1995 infatti gode di un trattamento pensionistico legato all'ultima retribuzione. Oggi il 27,4% degli attuali pensionati riceve puntualmente alla fine di ogni mese una pensione di circa 1.500.

Per chi è venuto dopo, vale invece il sistema contributivo, legato cioè ai contributi versati nella carriera lavorativa. Calcolando poi che i contratti atipici, oltre a prevedere bassi compensi, incertezza sulla durata nel tempo, sono caratterizzati tra l'altro da contributi molto più bassi rispetto ai contratti "tradizionali", quelli delle generazioni precedenti, il quadro non è molto incoraggiante.

Quindi i milioni di lavoratori precari di oggi, a fronte di uno stipendio (quando va bene) intorno agli 800/900 euro al mese matureranno una pensione di 340 euro. Anche se avranno pagato contributi per decenni. Per la prima volta nella storia le nuove generazioni staranno peggio di quelle precedenti. Ci sarà, se le cose continuano così, un enorme esercito di nuovi poveri.


Tant'è che l'Inps non fornisce ai precari la simulazione online della loro pensione futura come fa con gli altri lavoratori: il presidente dell'Inps ha spiegato qualche mese fa che se ciò avvenisse "rischieremmo un sommovimento sociale".

Leggi

Come si fa, in queste condizioni, a progettare un futuro, una famiglia, una vita come era normale fino a qualche anno fa e come sarebbe diritto individuale di ognuno?

Molto interessante al riguardo questo intervento del giornalista e blogger Mario Adinolfi. Dateci una "guardata".



E intanto cosa ha fatto di concreto la politica in questi anni? Parole, parole e solo parole. Soprattutto in campagna elettorale. E poi? Per non parlare di alcune perle clamorose pronunciate negli ultimi anni, in maniera spesso anche trasversale. Dai “bamboccioni” fino al consiglio di sposare il figlio del premier.




Tanti anni fa, quando si stava ricostruendo l’Italia distrutta dalla dittatura e dalla guerra, uno dei più grandi statisti del nostro secolo, Alcide De Gasperi tracciò una profonda differenza tra politici e statisti, spiegando: “Un politico guarda alle prossime elezioni. Uno statista guarda alla prossima generazione".

Altri uomini, altre personalità politiche difficili da ritrovare oggi dove non solo non si vedono all’orizzonte immediato grandi statisti, ma anche i politici hanno ormai lasciato, a tanti livelli, lo spazio ai politicanti.

9 commenti:

  1. RICORDO QUANDO ALCUNI ANNI OR SONO BERLUSCONI DA BRUNO VESPA PROMISE UN MILIONE DI POSTI DI LAVORO IN PIU SE VENIVA ELETTO. NEL FRATTEMPO E STATO ELETTO E RIELETTO MA L'ITALIA HA PERSO OLTRE 2 MILIONI DI POSTI DI LAVORO (ALTRO CHE ACQUISIRNE UN MILIONE IN PIU!). INUTILE DIRE CHE SE HA AVUTO TANTO TEMPO X GOVERNARE E IMPEGNARSI GRAN PARTE DELLA COLPA RICADE SU DI LUI E QUINDI BERLUSCONI E SOLO UN VENDITORE DI CHIACCHIERE (COME ALTRI POLITICI, MICA C'E SOLO LUI A VENDER CHIACCHIERE!). BUON ANNO NUOVO E SPERIAMO IN MEGLIO X IL 2011.

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  2. NON SERVE PIU' NEMMENO COMMENTARE CERTE COSE, L'ITALIA E' PIEGATA E RIDOTTA IN SITUAZIONE PSICHICA DEPRESSIVA, PERCHE' DOPO UNA ANALISI ASCOLTATA DA LANDINI E DICHIARAZIONI SFUGGITE AL PRESIDENTE DELL'INPS, LA GENTE DOVREBBE RIVOLTARSI IN PIAZZA E MAGARI ANCHE NELLE ISTITUZIONI, E BUTTARE FUORI TUTTI QUEI SUPER DIRIGENTI SUPER PAGATI CHE STANNO STRAVACCATI SU POLTRONE A SPARARE SEMPLICEMENTE CAZZATE, E QUANDO LAVORONO DECIDONO SOLO DI COME DEVONO SPARTIRSI I POTERI E LE COMPETENZE VARIE,IN POCHE PAROLE CI VORREBBE UNA ITALIA PIENA DI CHE' O PIENA DI GARIBALDI PER RIVOLTARE STA' GENTAGLIA, MA LA REALTA' PURTROPPO E' CLINICAMENTE DEPRESSIVA BUON 2011!!!CIAO EMILIO!

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  3. non è certamente facile uscire da questo labirinto di una politica cieca ai problemi dell'Italia, ma che invece siede sulla sedia del potere solo per interessi personali, e non per quelli del paese.
    a tutto questo io vedo una sola soluzione, l'unità del popolo..chi pensa di fare da solo non andrà da nessuna parte, mentre insieme si può sperare di cambiare in meglio un paese, che continua a togliere a tanti per dare ai soliti furbetti senza scrupoli ..
    Roberto

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  4. Fuori Tema.

    Evviva finalmente niente più raccolta differenziata.
    Dal 1 gennaio infatti l'umido separato dai cittadini e raccolto separatamente dalla ditta viene "buttato" insieme a tutti gli altri rifiuti nella discarica di Autigno ( la discarica di francavilla è stata chiusa).
    UN GRAZIE DI CUORE A TUTTI e in particolare:
    AL SINDACO, all'ASSESSORE AI RIFIUTI, AL PRESIDENTE DELLA PROVINCIA, AL PRESIDENTE VENDOLA.Due anni di sacrifici dei cegliesi buttati al vento, e chi se ne frega...!!!!!!!!!
    Buon Anno 2011

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  5. Da sempre , sopratutto negli ultimi 15 anni, questo problema si è continuamente ingigantito come una valanga che scende verso valle. Le pinete folte di abeti non ci sono a fermarla, perchè i governi ultimi l'hanno sempre ignorata. I risultati sono una disoccupazione giovanile quasi al 30% questo vuol dire , andando avanti di questo passo, l'Italia non avrà futuro. Una domanda mi viene d'obbligo, ma Berlusconi dov'è a rispondere con fatti a questo grave problema? Cosa ha fatto insieme ad altri responsabili di precedenti governi, per risolvere il fatto? La risposta è semplicemente una, niente. La nullita più assoluta, il modo di agire è sempre quello , bla bla bla e tutto rimane come sempre. Gl'incapaci devono andare a casa, il paese deve trovare una coesione sulla politica fatta da persone capaci, oneste, pulite moralmente, basta con tutti gli scandali di corruzione e cialtronerie varie , di questa casta di politicanti tutti, che pensa solo a coltivare il proprio orticello e se ne frega dei problemi del paese. Nel voto ognuno di noi può dare la svolta decisiva ad un nuovo risorgimento culturale del paese, in tutti i sensi.

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  6. se io fossi un poliziotto al servizio dello STATO
    mi porrei questa domanda chi e lo STATO
    il POPOLO ho quei farabutti che sene servono
    per i loro loschi affari
    perchè devo intervenire se il POPOLO manifesta il mal governo del PAESE
    pacificamente?
    chi è che infiltra agitatori violenti?
    il mio compito non è quello di fare si che non ci siano infiltrazioni?
    COME MAI I VIOLENTI SONO VESTITI IN MODO RICONOSCIBILE?
    HA QUESTO PUNTO MI DOMANDEREI
    HA QUALE STATO HO PRESTATO GIURAMENTO?
    QUELLO DEL POPOLO, HO DEI FARABUTTI
    LASCIO A VOI LA SCELTA
    NESSUNO 1°

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  7. "Pagine corsare"
    La poesia
    Il Pci ai giovani!!, di Pier Paolo Pasolini

    .
    È triste. La polemica contro
    il PCI andava fatta nella prima metà
    del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
    E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...
    Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
    quelli delle televisioni)
    vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
    delle Università) il culo. Io no, amici.
    Avete facce di figli di papà.
    Buona razza non mente.
    Avete lo stesso occhio cattivo.
    Siete paurosi, incerti, disperati
    (benissimo) ma sapete anche come essere
    prepotenti, ricattatori e sicuri:
    prerogative piccoloborghesi, amici.
    Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
    coi poliziotti,
    io simpatizzavo coi poliziotti!
    Perché i poliziotti sono figli di poveri.
    Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
    Quanto a me, conosco assai bene
    il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
    le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
    a causa della miseria, che non dà autorità.
    La madre incallita come un facchino, o tenera,
    per qualche malattia, come un uccellino;
    i tanti fratelli, la casupola
    tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
    altrui, lottizzati); i bassi
    sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
    caseggiati popolari, ecc. ecc.
    E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
    con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
    fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
    e lo stato psicologico cui sono ridotti
    (per una quarantina di mille lire al mese):
    senza più sorriso,
    senza più amicizia col mondo,
    separati,
    esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
    umiliati dalla perdita della qualità di uomini
    per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
    Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
    Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
    Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
    I ragazzi poliziotti
    che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
    risorgimentale)
    di figli di papà, avete bastonato,
    appartengono all’altra classe sociale.
    A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
    di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
    della ragione) eravate i ricchi,
    mentre i poliziotti (che erano dalla parte
    del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
    la vostra! In questi casi,
    ai poliziotti si danno i fiori, amici.
    [...]
    Pier Paolo Pasolini

    * * *
    fonte web http://www.pasolini.net/poesia_ppp_pciaigiovani.htm

    penso sia la migliore risposta a te commentatore delle 13.15

    PREDC

    RispondiElimina
  8. "Pagine corsare"
    La poesia
    Il Pci ai giovani!!, di Pier Paolo Pasolini

    .
    È triste. La polemica contro
    il PCI andava fatta nella prima metà
    del decennio passato. Siete in ritardo, figli.
    E non ha nessuna importanza se allora non eravate ancora nati...
    Adesso i giornalisti di tutto il mondo (compresi
    quelli delle televisioni)
    vi leccano (come credo ancora si dica nel linguaggio
    delle Università) il culo. Io no, amici.
    Avete facce di figli di papà.
    Buona razza non mente.
    Avete lo stesso occhio cattivo.
    Siete paurosi, incerti, disperati
    (benissimo) ma sapete anche come essere
    prepotenti, ricattatori e sicuri:
    prerogative piccoloborghesi, amici.
    Quando ieri a Valle Giulia avete fatto a botte
    coi poliziotti,
    io simpatizzavo coi poliziotti!
    Perché i poliziotti sono figli di poveri.
    Vengono da periferie, contadine o urbane che siano.
    Quanto a me, conosco assai bene
    il loro modo di esser stati bambini e ragazzi,
    le preziose mille lire, il padre rimasto ragazzo anche lui,
    a causa della miseria, che non dà autorità.
    La madre incallita come un facchino, o tenera,
    per qualche malattia, come un uccellino;
    i tanti fratelli, la casupola
    tra gli orti con la salvia rossa (in terreni
    altrui, lottizzati); i bassi
    sulle cloache; o gli appartamenti nei grandi
    caseggiati popolari, ecc. ecc.
    E poi, guardateli come li vestono: come pagliacci,
    con quella stoffa ruvida che puzza di rancio
    fureria e popolo. Peggio di tutto, naturalmente,
    e lo stato psicologico cui sono ridotti
    (per una quarantina di mille lire al mese):
    senza più sorriso,
    senza più amicizia col mondo,
    separati,
    esclusi (in una esclusione che non ha uguali);
    umiliati dalla perdita della qualità di uomini
    per quella di poliziotti (l’essere odiati fa odiare).
    Hanno vent’anni, la vostra età, cari e care.
    Siamo ovviamente d’accordo contro l’istituzione della polizia.
    Ma prendetevela contro la Magistratura, e vedrete!
    I ragazzi poliziotti
    che voi per sacro teppismo (di eletta tradizione
    risorgimentale)
    di figli di papà, avete bastonato,
    appartengono all’altra classe sociale.
    A Valle Giulia, ieri, si è cosi avuto un frammento
    di lotta di classe: e voi, amici (benché dalla parte
    della ragione) eravate i ricchi,
    mentre i poliziotti (che erano dalla parte
    del torto) erano i poveri. Bella vittoria, dunque,
    la vostra! In questi casi,
    ai poliziotti si danno i fiori, amici.
    [...]
    Pier Paolo Pasolini

    * * *
    Pagine Corsare
    PIER PAOLO PASOLINI

    penso sia la migliore risposta a te commentatore delle 13.15

    PREDC

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  9. PAROLE
    Menzogne usate ad arte per smuovere le coscienze
    Del popolo ingenuo che crede ancora ha valori
    Che non sono mai esistiti
    Valori che non hanno mai riempito la pancia del popolo
    Ma solo il portafoglio dei venditori di menzogne
    Abili come incantatori di serpenti usano la menzogna
    Per incantare il popolo
    L’amor di patria strumento più usato per soggiogare
    Il popolo burattino,
    Chiamandolo al sacrificio per difendere interessi
    Che non gli appartengono
    Interessi che hanno costi che il cittadino pagherà
    Col proprio sacrificio, unico premio concesso loro
    È quello di gioire delle ricchezze altrui.
    i sostenitori degli uni che inveiscono contro gli altri
    arrecano per leggerezza danno ha se stessi
    e a chi si è astenuto dal voto
    che sono il 30% vera ed unica maggioranza.
    Se non ci svegliamo al popolo rimmarranno solo lacrime.
    (PS) speriamo che la stupidita,unica arma lecita che gli rimane
    Non prevalga,altrimenti son guai ( Buona giornata) NESSUNO1°

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