martedì 11 gennaio 2011

Piano per l’occupazione in Puglia 2011

Oggi vi segnalo una notizia molto interessante e importante.


"340 milioni di risorse, divise in 6 linee di intervento, che si declinano a loro volta in 43 interventi rivolti a 52.035 potenziali destinatari. Sono questi i numeri del più grande piano progettato da una Regione italiana per risollevare l’occupazione. Nel terzo trimestre del 2010 il tasso di disoccupazione regionale, secondo la rilevazione Istat, è del 12,2%, sale al 14% per le donne.

Il Piano straordinario per il lavoro in Puglia si muove secondo due obiettivi: nuova occupazione e salvaguardia dell’occupazione. Nel primo caso si propone di innalzare i livelli occupazionali di quella parte di forza lavoro che presenta prospettive di occupazione più basse come i giovani, le donne e i soggetti espulsi o a rischio di espulsione dai processi produttivi, nel secondo di valorizzare il capitale umano inteso come strumento per migliorare la competitività delle imprese.

Sei le linee di intervento: Il lavoro dei giovani; Il lavoro delle donne; Il lavoro per l’inclusione sociale; Il lavoro per la qualità della vita; il lavoro per lo sviluppo e l’innovazione; Più qualità al lavoro"...

Per i dettagli clicca qui (dal comunicato ufficiale)


Leggi il TESTO INTEGRALE DEL PIANO




Guarda l'intervista al presidente Vendola


9 commenti:

  1. Fa circa 8 milioni a intervento e per ogni destinatario meno di 6.500 euro. Bastano?

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  2. chiamali pochi............. rispetto ai tagli e alle tasse del governo............

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  3. "per risollevare l’occupazione che alla fine del 2010 è risultata del del 12,2%, per gli uomini e del 14% per le donne": vuol dire che l'87,8% degli uomini e l'86% delle donne non lavorano????

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  4. Il 12,2% è il tasso di disoccupazione in Puglia.Il problema non sta qui. Sta invece nel fatto che il provvedimento appare come una dispersione di risorse in mille rivoli. Spero sia stato preparato in collaborazione con il sindacato e le imprese.

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  5. @3
    corretto l'errore di trascrizione del comunicato.

    @4
    è la prima volta che uno stanziamento così consistente di risorse in favore dei ceti sociali più deboli viene considerato una "dispersione". Come diceva Einstein: "E'più facile spezzare un atomo che un pregiudizio".
    Pare che ciò valga soprattutto in ambito politico.
    Sui sindacati, ti invito a leggere quest'altro comunicato

    http://www.regione.puglia.it/index.php?page=pressregione&id=9573&opz=display

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  6. Tu hai le certezze, il mio approccio ai problemi è invece "dubbioso": il piano è realistico e cioè darà o consoliderà l'occupazione a 52.000 persone su 170.000 disoccupati (dato Istat di novembre)?; la dispersione in mille rivoli renderà il piano efficace nei risultati?
    Questa si chiama critica costruttiva.

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  7. "Dispersione in mille rivoli"?
    Perdonami ma non capisco. Il Piano risponde alle diverse esigenze dei lavoratori che sono di diverso tipo, non sono un "unicum" e punta molto sulla formazione e gli incentivi. Non vorrei che qualcuno pensasse che il piano in sè crea i posti di lavoro (sarebbe un po' "sovietica" un'idea del genere). Punta invece molto soprattutto sulla formazione, sull'inclusione sociale, sul reinserimento lavorativo, sulla conciliazione vita-lavoro.
    Il discorso è molto lungo e complesso e non si può naturalmente esaurire in un commento di un blog. A tal fine, ti rimando al post dove ho allegato il testo integrale del Piano.

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  8. Dispersione in mille rivoli è un'iperbole.
    Alessandro Laterza, presidente degli industriali baresi, dopo aver dato un giudizio in generale positivo sul piano, così si esprime:
    "C'è una forte parcellizzazione degli interventi: sono pochissimi quelli che superano i 10 milioni. Il più consistente arriva a 30 milioni"

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  9. forse gli industriali vorrebbero solo incentivi fiscali alle loro industrie più che interventi per le categorie più deboli e per la formazione, ma quelli non li garantiva già il governo berlusconi? la politica non si fa solo ascoltando gli industriali ma pensando prima alla gente che più ha bisogno e che non arriva alla fine del mese

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