martedì 30 agosto 2011

Onda su onda (elettromagnetica) a Ceglie



Uno degli argomenti a mio parere più importanti discussi nel Consiglio comunale di ieri è stato quello sollevato dal consigliere Cataldo Rodio (e va a suo merito) in merito all’elevato numero di patologie oncologiche presenti nel nostro territorio. L’ordine del giorno presentato chiede di approfondirne le cause attraverso un’analisi che dell’Arpa a cui viene chiesto di installare alcune centraline mobili. Torneremo a breve anche su questo importante aspetto.Oggi vogliamo approfondire la seconda parte della richiesta del consigliere Rodio: cioè la richiesta di approvazione di un regolamento comunale riguardante i ripetitori di telefonia mobile (in Consiglio è stato spiegato che sarebbero una decina) e di quelli radiotelevisivi. Tratteremo più approfonditamente nei prossimi giorni i diversi aspetti della questione. Intanto oggi rincominciamo a parlarne.

Questo è stato un tema che fu sollevato da alcuni blog (TribunaLibera, AhiCeglie, Le Mie Radici e il Meet up di Beppe Grillo) nel 2009. CLICCA QUI



Questi blog, qualche mese dopo, riuscirono ad ottenere dal Consiglio comunale di allora l’approvazione di un ordine del giorno che aveva come obiettivo un regolamento e un piano di localizzazione degli impianti telefonici e radio-televisivi, uno dei quali (radio-televisivi) superava vistosamente – il doppio - i limiti di emissioni previsti alla legge. L’impegno non fu però mantenuto. Non ci fu nessuna proposta regolamentare né dalla Giunta, né dai consiglieri di sinistra, né di destra (essendo l’iniziativa regolamentare anche dei singoli consiglieri comunali). Da nessuno, quindi.

Il problema si ripresentò nel 2010, quando comparve il cantiere di una nuova antenna di telefonia mobile a pochi metri dalla scuola elementare “De Amicis”. Era "nascosta" in un simil-camino. (alto 8 metri).





Di nuovo i blog si mobilitarono (e se ne aggiunsero anche altri). Anche i cittadini di quel quartiere protestarono fortemente ma la nuova Amministrazione, da poco entrata in carica, sostanzialmente ribadì che non poteva impedire quella installazione e che comunque tutto era stato fatto in regola. Leggi l'articolo del Quotidiano

Non si poteva fare nulla per impedirne l'installazione proprio perchè non c'era una regolamentazione e una programmazione. Furono di nuovo promesse ma, ad oggi, non se n'è ancora vista traccia. Di nuovo il silenzio. Fino a qualche ora fa.

E allora credo che sia il momento in cui almeno i blog riprendano seriamente questa battaglia. Per cui ci sarà il sostegno di questo blog (ma sono certo ci sarà anche quello degli altri blog) alla proposta elaborata ieri dal Consiglio comunale.



E intanto ...

A proposito dell'antenna nella zona "Machiavelli", leggemmo su un blog, nell'ottobre scorso, che quell'antenna sarebbe stata "smantellata". In realtà, come è possibile vedere dalla foto scattata alcuni giorni fa, quell'antenna è ancora lì.





Tra qualche settimana riapriranno le scuole, compresa la scuola elementare "De Amicis". E a questo punto è giusto che a noi cittadini venga ufficialmente comunicato se quell'antenna, distante un tiro di schioppo, è attiva o meno. Vorremmo cioè sapere se, per un intero anno scolastico, i bambini (senza dimenticare i residenti della zona) siano stati fino ad oggi sottoposti alla vicinanza di onde elettromagnetiche (per quanto siano, come comunicato dal sindaco, rientranti nei limiti previsti dalla normativa nazionale). Ma sempre onde sono. E costanti. E, rebus sic stantibus, continueranno ad essere emesse anche in questo nuovo anno scolastico e oltre.

Tra l’altro, in linea d'aria a poche decine di metri da quella zona, si erge da anni un'altra antenna di un diverso operatore di telefonia mobile, a pochi passi di distanza a sua volta da ben due scuole materne private.



PIC_0686 PIC_0688



Anche in questo caso, da cittadini, vorremmo sapere: è attiva anche quell’antenna? Se così fosse, gli abitanti di quella zona sarebbero avvolti da campi elettromagnetici presumibilmente ancora più massicci dati dalla sommatoria delle emissioni dei due impianti.



A tal proposito ripropongo un brano di un articolo tratto dal sito della rivista “Prevenzione tumori”, periodico di informazione scientifica per la prevenzione medico-oncologica a cura dell’ANPO (Associazione Nazionale Prevenzione Oncologica):



Gli effetti a lungo termine sulla salute sono più difficili da determinare, proprio perché la ricerca in questo campo è stata avviata solo recentemente. La scienza non ha ancora stabilito con certezza se esiste un legame diretto fra l’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici e l’insorgenza di forme tumorali: diverse ricerche effettuate in tutto il mondo hanno però evidenziato il probabile nesso di causa ed effetto, registrando un aumento dei casi di cancro per esposizioni protratte e in particolare l’incremento di forme leucemiche infantili (i bambini assorbono infatti l’energia generata dai campi magnetici con più facilità, a causa della loro massa fisica ridotta). Leggi tutto



Se da un lato quindi nessuno vuole fare allarmismo, dall’altro è doverosa la massima attenzione anche a questi studi che non ci tranquillizzano di certo. E’ opportuna ed urgente quindi una regolamentazione certa che ponga fine ad “antenna selvaggia” per cui di tanto in tanto vediamo spuntare una nuova antenna senza che nessuno possa sollevare alcun rilievo alla cosa, né impedirne l’installazione in certe zone “delicate” (quali vicinanza di scuole o altri siti “sensibili” come in questi casi).

Lo ripetiamo, Nessuno di noi è contrario all'installazione di antenne (tutti usiamo il telefonino) però ciò deve avvenire nell'ambito di una programmazione che il Comune deve fare per dare certezza ai cittadini sulla loro salute. Non è possibile continuare il far west. Perché la salute dei cittadini è un diritto e non è né di destra, né di centro, né di sinistra.

E nella programmazione vengano coinvolti tutti: i cittadini, le associazioni, i gestori di telefonia mobile. Un esempio di questo approccio partecipato e condiviso è quello che si è riusciti a fare a Bologna, caso riportato nel video che ripropongo allegato qui sotto. Anche un piccolo Comune come il nostro può farlo.



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Continueremo a parlarne nei prossimi giorni. Sperando che l’impegno delle istituzioni e l’attenzione sull’argomento non vengano nuovamente meno.



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Altre notizie

Il nostro concittadino Francesco Nacci lascia la presidenza dell'Apt.

Nel 2006, appena insediatosi al vertice dell’Azienda di promozione turistica della provincia di Brindisi, si è trovato un buco di 92.000 euro e numerose cause pendenti. Domani lascerà la poltrona di commissario con un avanzo di bilancio 2010 pari a 176 mila euro. Quando a Bari l’hanno saputo quasi non ci credevano. Eppure, per Francesco Nacci, a capo dell’Apt di Brindisi dal 2006, quello finanziario non è l’unico dato positivo da mettere in risalto. LEGGI TUTTO









7 commenti:

  1. non serve a niente il regolamento,quello che si puo' fare è una variante allo strumento urbanistico in cui si individuano delle aree dove si posssono istallare al di fuori del centro abitato, con delle distanze di rispetto dalle scuole,asili, edifici di interesse comunale,ospedaliecc.alla variante una volta adottata in CC si possono presentare le osservazioni, si vagliano e si approvano in CC,(la variante si puo' fare immediatamente anche all'attuale strumento urbanistico)poi per i politicanti che stanno rifacendo il pug x il bene comune possono inserire tale variante nel (loro) pug.
    Xi tempi di attuazione 2mesi, credo che anche chi fa (politica)ha dei figli .il (loro) pug se lo possono fare poi con calma............bay bay

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  2. e con quali criteri fai questo piano se non adotti un regolanento al riguardo? a muzzo?

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  3. la variante anche allo strumento urbanistico attuale è comprensiva del regolamento (che regola le distanze e le zone, come ho scritto) x esempio 500 metri dall'abitato ecc,
    i (criteri) vanno definiti dagli scienziati del cc.o da una assemblea cittadina ,ma basta individuare aree fuori dal centro abitato e lontane da edifici pubblici,poi vi potete fare il vostro pug a spese nostre se vi mettete d'accordo...by by

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  4. non serve a niente il regolamento,quello che si puo' fare è una variante allo strumento urbanistico comprensivo di un regolamento in cui si individuano delle aree dove si posssono istallare antenne al di fuori del centro abitato, con delle distanze di rispetto dalle scuole,asili, edifici di interesse comunale,ospedaliecc.alla variante una volta adottata in CC si possono presentare le osservazioni, si vagliano e si approvano in CC,(la variante si puo' fare immediatamente anche all'attuale strumento urbanistico)poi per i politicanti che stanno rifacendo il pug x il bene comune possono inserire tale variante nel (loro) pug.
    Xi tempi di attuazione 2mesi, credo che anche chi fa (politica)ha dei figli .il (loro) pug se lo possono fare poi con calma............bay bay

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  5. Caro tribuna a volte vi attaccate a dei problemi che fondamentalmente non esistono perchè se dobbiamo davvero pensare alla salute dei nostri figli e nostra, in primis non dovremmo avere i cellulari, ma sicuramente anche tu ne avrai almeno due come ormai anche i nostri figli a causa della ricezione non ottima.Allora caro tribuna bisognava dire al consigliere Rodio o chi per lui, che invece di buttare fumo negli occhi doveva combattere di più per l' ospedale o no?E poi siamo sicuri che l'incendio alla Taf con tutte quelle polveri che abbiamo respirato e mangiato non ci hanno provocato danni?Chi ne ha più parlato?Quindi se vogliamo la tecnologia ,e la vogliamo,qualche rischio lo dobbiamo correre...

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  6. Caro commentatore di tribuna,
    Credo che confondere un’antenna con un cellulare dia già la misura di quanto poco serio sia la tua analisi. Rileggi il post. Quello che è stato chiesto (e che è stato ribadito nell’atto approvato in consiglio comunale) è che si regolamentino le localizzazioni degli impianti. Tra l’altro lo prevede la legge.
    Prendo atto che non tutti vogliono una regolamentazione della questione. Manca solo che tra poco qualcuno scriva che le antenne fanno bene, magari aiutano i bambini a crescere meglio …
    Allego quanto già riportato nel post che stiamo leggendo, tratto dalla rivista “Prevenzione tumori”:
    Gli effetti a lungo termine sulla salute sono più difficili da determinare, proprio perché la ricerca in questo campo è stata avviata solo recentemente. La scienza non ha ancora stabilito con certezza se esiste un legame diretto fra l’esposizione prolungata ai campi elettromagnetici e l’insorgenza di forme tumorali: diverse ricerche effettuate in tutto il mondo hanno però evidenziato il probabile nesso di causa ed effetto, registrando un aumento dei casi di cancro per esposizioni protratte e in particolare l’incremento di forme leucemiche infantili (i bambini assorbono infatti l’energia generata dai campi magnetici con più facilità, a causa della loro massa fisica ridotta).
    Da ricordare che qualche tempo fa qualcuno aveva assicurato che anche l’amianto era sicuro e non faceva male. Prima che tanta gente si ammalasse proprio a causa dell’amianto.

    Anche il commento precedente (fotocopia di un altro) è interessante. In sostanza afferma: non c’è bisogno di fare un regolamento, basta fare un regolamento. Grandioso.

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  7. tanto nessuno farà niente per quelle antenne, non lo hanno fatto quelli di prima e non lo faranno questi
    e speriamo che con tutte queste onde non ci becchiamo pure un tumore

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