Sta facendo discutere in questi giorni un'esternazione dell'arcivescovo di Brindisi che ha testualmente affermato che “la comunione non é amministrabile ad omosessuali ben noti e di cui si conoscono gli atteggiamenti di aperta apologia".
Da cattolico “adulto” resto molto perplesso. Al Catechismo mi hanno insegnato che per ricevere la Comunione bisognasse essere in Grazia di Dio, con la confessione dei propri peccati. Non ho mai sentito parlare della necessità di essere eterosessuali.
Anche perchè, giustamente, nell'intervista non si esclude che persone omosessuali possano, da sacerdoti, amministrare i sacramenti. E meno male, ci mancherebbe pure! Anche per questo il discorso del monsignore appare ulteriormente contraddittorio nella sua non condivisibilità.
Attendiamo ulteriori dichiarazioni di “scomunica” per quelle coppie battezzate che praticano apertamente e “con atteggiamenti di apologia” lo scambismo di coppia o che altrettanto apertamente hanno da tempo e "notoriamente" l'amante o di chi, con un non celato orgoglio, evade o elude le tasse.
Oltretutto in tema di tasse sarebbe auspicabile che la Chiesa in tempi di crisi come quelli che stiamo vivendo facesse la sua parte !!
RispondiEliminaper dirla tutta, il suddetto prelato ha escluso dalla comunione anche le coppie conviventi...
RispondiEliminaSapete che vi dico? Un motivo in più per scegliere la convivenza...meglio stare alla larga da certa gentaglia con la tunica...
Si tratta di gente che ha dato i voti solo per frustrazione e nient'altro...
Non facciamo di tutte l'erba un fascio.
RispondiEliminaLa Chiesa è la comunità di tutti i credenti ed è molto complessa al suo interno. Non guardiamo le cose piccole, guardiamo la missione universale.
Il Vangelo ormai nella mani di una banda di affaristi
RispondiEliminaNei confronti dell'Arcivescovo di Brindisi, secondo me, bisogna tenere un solo atteggiamneto: ignorarlo.
RispondiEliminano comment ...
RispondiElimina