venerdì 4 maggio 2012

CEGLIE: a proposito dell'IMU ..........





Ricevo e pubblico una proposta del comitato cittadino "Ceglie nel cuore":

Applichiamo anche a Ceglie Messapica l’aliquota minima per l’Imu sulla prima casa sull’esempio di quanto già deciso dal Comune di Polistena in Calabria”. È questa la proposta avanzata dal Comitato Cittadino “Ceglie nel Cuore” al sindaco della cittadina messapica, Luigi Caroli, e a tutte le forze politiche della città, alla vigilia della decisione del comune di Ceglie riguardo all’aliquota comunale sull’Imu (la nuova tassa sugli immobili)" .... 

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Cosa è avvenuto nel Comune di Polistena?
Lo leggiamo sul sito istituzionale di quel Comune

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8 commenti:

  1. Speriamo che questa volta i nostri Amministratori facciano una scelta a favore della popolazione di Ceglie Messapica!

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  2. Se non erro in qualche cosiglio comunale nell'ultimo o in quello precedente ancora, ci fu già una mozione da parte della maggioranza relativa al provvedimento per l'applicazione della misura minima dell'IMU, fortemente voluta e dovuta anche come forma di risarcimento alla cittadinanza cegliese per l'applicazione dell'addizionale Enel che noi tutti abbiamo già pagato.

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    1. Ci fu una mozione ma non fu approvata perchè si attendeva il regolamneto definitivo sulle aliquote Imu. Comunque la mozione prevedeva una riduzione dell'aliquota al disotto dello 0.4%, senza chiarire la percentuale precisa di riduzione. Invece la proposta presentata dal comitato 'Ceglie nel Cuore' specifica l'aliquota dello 0,2%.

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    2. QUA A CEGLIE LE TASSE AUMENTANO SOLTANTO E NOI CITTADINI PAGHIAMO!

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    3. ovviamente... SARAI SMENTITO !!!

      si sta pensando sicuramente al 0,2%
      e da alcuni mesi la Commissione Bilancio... non fa altro che "dare numeri..."
      peccato, che non sono buoni per giocare al LOTTO

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    4. Siamo dei SerVi!!!

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  3. Caro Francesco,

    guardiamo la realtà dei nostri paesi.
    Mentre in città i cittadini hanno soltanto la prima casa o al massimo il box auto, da noi è frequente la proprietà di una seconda casa, in città o in campagna, e di qualche piccolo locale, soprattutto nei centri storici. Questi ultimi derivano dalla trasformazione per uso commerciale di case mono vano al piano terra.
    Nella maggior parte dei casi si tratta di proprietà ereditate che sul mercato stentano ad essere collocate non soltanto per la vendita ma pure per il fitto. Pertanto l'aliquota per gli immobili diversi dalla prima casa dovrebbe essere contenuta nel limite massimo del 7,6 per mille.
    Se i comuni non hanno i soldi, devono attuare delle politiche di contenimento della spesa pubblica.
    A tale scopo potrebbe andar bene la proposta di accorpamento degli uffici comunali avanzata da Plinio sul suo blog. Tale proposta, tuttavia, potrebbe essere attuata soltanto con un provvedimento del governo.

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