E' un brano che in queste ore sta facendo il giro dell web, nonostante sia stato pubblicato in rete circa due anni fa (la fonte originale non la conosco, si è diffuso a catena sui social network). Attualissimo anche alla luce di una vicenda di cui leggiamo oggi e di cui parleremo al termine del post. Ennesimo segno della drammaticità della situazione occupazionale di un'intera generazione.
"Eravamo ragazzi e ci dicevano: “Studiate, sennò non sarete nessuno nella vita”. Studiammo. Dopo aver studiato ci dissero: “Ma non lo sapete che la laurea non serve a niente? Avreste fatto meglio a imparare un mestiere!”. Lo imparammo. Dopo averlo imparato ci dissero: “Che peccato però, tutto quello studio per finire a fare un mestiere?”. Ci convinsero e lasciammo perdere. Quando lasciammo perdere, rimanemmo senza un centesimo. Ricominciammo a sperare, disperati. Prima eravamo troppo giovani e senza esperienza.
Dopo pochissimo tempo eravamo già troppo grandi, con troppa esperienza e troppi titoli. Finalmente trovammo un lavoro, a contratto, ferie non pagate, zero malattie, zero tredicesime, zero Tfr, zero sindacati, zero diritti. Lottammo per difendere quel non lavoro. Non facemmo figli - per senso di responsabilità - e crescemmo. Così ci dissero, dall’alto dei loro lavori trovati facilmente negli anni ‘60, con uno straccio di diploma o la licenza media, quando si vinceva facile davvero: “Siete dei bamboccioni, non volete crescere e mettere su famiglia”. E intanto pagavamo le loro pensioni, mentre dicevamo per sempre addio alle nostre. Avemmo dei figli e ci dissero: “Ma come, senza una sicurezza nè un lavoro con un contratto sicuro fate i figli? Siete degli irresponsabili”. A quel punto non potevamo mica ucciderli.
Così siamo emigrati. Siamo andati altrove, alla ricerca di un angolo sicuro nel mondo, lo abbiamo trovato, ci sentiamo bene. Ci sentiamo finalmente a casa. Ma un giorno, quando meno ce lo aspetteremo, il “Sistema Italia” fallirà e tutti si ritroveranno col culo per terra. Allora ci direte: “Ma perchè non avete fatto nulla per impedirlo?”. A quel punto non potremo che rispondere: “Andatevene affanculo!"
E intanto nelle scorse ore ci sono stati i primi due licenziamenti senza giusta causa, semplicemente per motivi economici, in applicazione della Riforma Fornero che ha modificato l'art.18.
E sono due giovani che avevano un contratto a tempo indeterminato. Motivi economici, eppure nello stesso giorno la stessa azienda avrebbe assunto 112 persone (con contratti flessibili, quindi con meno garanzie).
Su tutto questo i partiti che sostengono il governo e che hanno votato la spettacolare "riforma" del lavoro, in primis il Partito Democratico perno del centrosinistra, non hanno nulla da dire?
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