Le cifre le abbiamo lette ieri sui giornali e viste in tv e, purtroppo, non ci raccontano nulla di nuovo. Anzi, indicano qualche dato ancora meno felice rispetto a qualche mese fa. Parliamo del problema disoccupazione, in particolare di quella giovanile, e del precariato.
"Record di precari nel secondo trimestre del 2012. I contratti a termine sono, infatti, quasi 2,5 milioni (2,455): si tratta del livello più alto dal secondo trimestre del 1993 sia in valore assoluto, sia per l'incidenza sul totale degli occupati che ha toccato il picco del 10,7%. Lo ha comunicato l'Istat. Sommando i collaboratori al numero dei contratti a termine si arriva, poi, alla cifra record, di 3 milioni di precari... Il tasso di disoccupazione giovanile (15-24 anni) a luglio è al 35,3%, in aumento di 1,3 punti percentuali su giugno e di 7,4 punti su base annua" Leggi i dati
Quali sono i dati per la nostra città, Ceglie Messapica?
Ce li fornisce l'Osservatorio Mercato del Lavoro della Provincia di Brindisi:
La popolazione attiva (cioè la parte della popolazione in grado di svolgere legalmente attività lavorativa e che si suddivide in: occupati, disoccupati e in cerca di prima occupazione) è di 13.582 persone a fronte di un totale di 3.596 persone effettivamente occupate (26.48%).
La popolazione attiva (cioè la parte della popolazione in grado di svolgere legalmente attività lavorativa e che si suddivide in: occupati, disoccupati e in cerca di prima occupazione) è di 13.582 persone a fronte di un totale di 3.596 persone effettivamente occupate (26.48%).
In particolare risulta occupato il 30.42% degli uomini e il 22.67% delle donne.
Per i giovani dai 18 ai 34 anni, la cifra delle persone occupate è di 1326.
Naturalmente poi bisognerebbe scomporre ulteriormente questi dati per capire quanti di questi posti siano a tempo indeterminato e quanta sia la percentuale di rapporti di lavoro atipici o comunque a tempo determinato. Senza poi considerare le percentuali di lavoro sommerso (in nero o "semi-nero") che pure nel nostro Mezzogiorno assumono ancora (vergognosamente) cifre inaccettabili.
Sono dati su cui riflettere e su cui la politica tutta, da Roma a Ceglie Messapica, non può restare in silenzio.
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