E' uno dei fenomeni caratteristici della blogosfera cegliese, microcosmo della blogosfera in generale, e oggi voglio parlare proprio di loro. Sono i commentatori anonimi, la percentuale maggiore di chi commenta sui blog. Un'esperienza inevitabile per chi gestisce un blog. Ce ne sono di vario tipo, tutti accomunati da una paura fottuta a firmare quello che scrivono o comunque a non far sapere in giro che sono loro ad aver scritto quelle considerazioni. E spesso si assiste a vere e proprie trasformazioni di personalità: in alcuni casi, quando ho scoperto chi fossero alcuni anonimi che sommergevano di improperi periodici me e il blog, sono rimasto davvero di sasso.
Persone che conosci, gentilissime e cordiali quando le incontri in giro e improvvisamente mastini dal dente avvelenato online, di fronte alle quali la prima cosa che ti viene da pensare è: "Ma davvero...?". Poi naturalmente ci sono anche quelli che fanno finta di non vederti e, devo dire, sono quelli che ti fanno più sorridere. Piccolezze paesane.
Naturalmente l'anonimato è legittimo (se un blogger non lo vuole può anche bloccarlo) però è interessante riflettere su questo fenomeno che, come dicevamo, non è solo messapico. Oggi quindi parliamo di loro, dei nostri amici anonimi. Tempo fa infatti sul Fatto Quotidiano ne venne stilata addirittura una classificazione in dieci categorie (Il "fan-boy", "l'invidioso", il “ti pagano pure”, il “duro e puro”, la “zecca”, il "fuorilegge", il "troll", il “sai solo criticare”, il “Non ci capisci niente”, il “Non so che fare”). L'articolo si intitolava:
Gli eterni incazzosi da web
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A me, con un pensiero a tante discussioni che da anni vanno avanti nella blogosfera, è venuto da sorridere. Vi ho ritrovato tanti elementi di riflessione. E voi?
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