PEGGIO DEL GOVERNO BERLUSCONI
Parliamo di una decisione presa a Roma e riguardante la nostra regione, la Puglia.
ALLA RICERCA (SISMICA) DEL PETROLIO ................
nelle isole Tremiti
ALLA RICERCA (SISMICA) DEL PETROLIO ................
nelle isole Tremiti
“Apprendo oggi da comunicazione ufficiale che alla vigilia di ferragosto il Ministro dell'Ambiente ha autorizzato le prospezioni richieste da Petroceltic nei pressi delle isole Tremiti. Riteniamo che si tratti di una offesa alla dignità della nostra Regione e degli altri enti locali che si erano espressi negativamente rispetto alla prospettiva di vedere il nostro mare violentato dalla corsa all'oro nero. E' una ulteriore conferma della sensazione di marginalizzazione della Puglia. Speravamo che questo atteggiamento, in considerazione dell'attenzione e della collaborazione avviate sulla vicenda Taranto, fosse ormai consegnato al passato. Ma evidentemente non è così”. Così l'assessore alla Qualità dell'Ambiente Lorenzo Nicastro commenta la notizia, comunicata dal Ministero, di parere positivo alle prospezioni.
“La nostra regione, la cui economia è fortemente legata al mare, al turismo ed ai prodotti enogastronomici, subisce oggi una minaccia che speravamo scongiurata: nonostante il corale 'no' gridato a gran voce lo scorso 21 gennaio a Monopoli da istituzioni e cittadini pugliesi, il rischio di un 'embargo' sulle nostre coste ad opera delle multinazionali del petrolio prende sempre più corpo. Il parere del Ministero conferma la direzione ostinata del Governo nazionale – prosegue Nicastro – verso lo sfruttamento massivo delle fonti energetiche fossili e, riteniamo, crea un pericoloso precedente per il destino del nostro mare. Ci sono numerose altre richieste di prospezioni geosismiche che giacciono in attesa di essere autorizzate dal Ministero. Se fino ad ora nutrivamo qualche speranza di ravvedimento nelle scelte di politica energetica nazionale che servisse a scongiurare la corsa al petrolio nel basso Adriatico, adesso abbiamo l'amara certezza che anche le altre richieste di prospezione, verosimilmente, saranno autorizzate. In prospettiva si concretizza uno scenario allarmante per il nostro mare e per la vocazione turistica della nostra regione”.
“Fin da ora dico che non ci daremo per vinti e che – conclude l'assessore – oltre a ricorrere in tutte le sedi giurisdizionali, proseguiremo con le modalità civili proprie dei pugliesi a manifestare il nostro dissenso e la nostra protesta nella battaglia per affermare il diritto della Puglia a progettare un futuro diverso rispetto a quello che altri pensano di disegnare. Invito i pugliesi tutti, oltre che i rappresentanti delle istituzioni e coloro che siedono in parlamento eletti nella nostra regione, ad aiutarci a sostenere questa battaglia”. Fonte
Questo sarebbe solo l'inizio di ulteriori possibili autorizzazioni che potrebbero riguardare altri punti del nostro territorio. Magari anche dalle nostre parti (Leggi qui). Tra l'altro, il Governo (sostenuto da Pdl, PD e Udc)è proprio sicuro che sia una scelta strategicamente utile? Date un'occhiata a questo rapporto di LegAmbiente.
"Secondo le ultime stime del ministero dello Sviluppo economico ci sarebbero nei nostri fondali marini 10,3 milioni di tonnellate di petrolio. Stando ai consumi attuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole 7 settimane. Non solo: anche attingendo al petrolio presente nel sottosuolo, concentrato soprattutto in Basilicata, il totale delle riserve certe nel nostro Paese verrebbe consumato in appena 13 mesi.
Questi dati dimostrano l’assoluta insensatezza del rilancio delle attività estrattive previsto dalla Strategia energetica nazionale prospettata dal ministro Passera e della spinta verso nuove trivellazioni volte a creare 15 miliardi di euro di investimento e 25mila nuovi posti di lavoro. Il settore è destinato a esaurirsi in pochi anni, come sostiene, per altro, lo stesso ministero dello Sviluppo economico nel Rapporto annuale 2012 della sua Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche" Continua
Questi dati dimostrano l’assoluta insensatezza del rilancio delle attività estrattive previsto dalla Strategia energetica nazionale prospettata dal ministro Passera e della spinta verso nuove trivellazioni volte a creare 15 miliardi di euro di investimento e 25mila nuovi posti di lavoro. Il settore è destinato a esaurirsi in pochi anni, come sostiene, per altro, lo stesso ministero dello Sviluppo economico nel Rapporto annuale 2012 della sua Direzione generale per le risorse minerarie ed energetiche" Continua
NO, GRAZIE.
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